PANETTONE LIGHT FACILE IMPASTO UNICO!
Il Panettone light facile impasto unico è la rivisitazione di un classico del Natale, sua maestà il Panettone Milanese. Per tradizione nasce a Milano, poi, dalle tavole dei milanesi al resto del mondo è bastato il tempo di una fetta. Giusto un morso ed è stato subito amore!
Il panettone, soffice e profumato, è più di un semplice dolce natalizio, immagine dell’arte culinaria italiana. E’ il grande lievitato per eccellenza, simbolo del Natale per diritto di nascita e ambasciatore della buona cucina italiana in tutto il mondo. Da dove arriva questo dolce straordinario e come è giunto sino a noi?
STORIA E ORIGINI DEL PANETTONE :
Le origini di questo meraviglioso dolce sono ad oggi ancora poco chiare, molte sono le leggende a riguardo, questa delizia pare venire dal nord Italia e da epoche molto molto lontane.
Nelle zone dove oggi sorge la citta di Milano molti secoli prima della nascita di Cristo, pare che i Celti nel periodo del Solstizio d’inverno celebrassero la rinascita del sole come buon auspicio per la semina. Era una grande festa durante la quale le persone erano solite preparare del pane dolce, ripieno di uva e miele fatto con farina di orzo e scambiarselo come segno benaugurante.
Anche i Romani durante il solstizio d’inverno, festeggiavano il sole attraverso il mito del dio Mitra. In questa occasione erano soliti preparare molti dolci, tra i quali comparivano anche dei pani dolci ripieni di frutta di stagione a base di farina d’orzo. Questi ultimi probabilmente frutto della contaminazione gastronomico culturale come conseguenza delle loro conquiste del territorio Celtico, ossia la zona dove oggi sorge la città di Milano.
E’ dopo l’avvento del Cristianesimo che la festa del solstizio d’inverno viene sostituita dalla ricorrenza del Natale. Festività che per altro cadeva nello stesso periodo del solstizio; siamo ormai in epoca medioevale.
Per l’occasione era usanza preparare un “pane ricco” ossia di frumento, materia prima pregiata. Il Frumento all’epoca era un ingrediente costoso, ossia alla portata solo delle persone più abbienti.
A tale proposito solo per il giorno di Natale i fornai avevano il permesso di preparare per tutti lo stesso pane a base di frumento che veniva donato alle famiglie più povere.
NEL RINASCIMENTO LA PRIMA RICETTA :
Ecco che nella prima metà dell’800 il pane dolce condito si arricchisce e cresce un po’ di volume. E’ a questo periodo che si attribuiscono le prime tracce di un prodotto dolciario che potrebbe essere il parente più prossimo della versione odierna del panettone milanese. Si tratta di un pane condito con uvetta , burro, uova, zucchero e poco più tardi compariranno anche i canditi. Viene definito il “Pane Grande” che veniva preparato solo una volta l’anno in occasione del Santo Natale.
Ecco che il panettone, o quanto meno il suo bis nonno, si fa spazio sulle tavole più abbienti come un simbolo di prosperità. Simbolo di abbondanza e prosperità, il Panettone era una leccornia riservata solo ai palati di nobili e benestanti.
E’ grazie all’idea di Angelo Motta che il panettone diventa il dolce di Natale degli italiani.
Nel 1919 Il signor Motta apre il suo primo laboratorio di pasticceria e il suo prodotto di punta è proprio il panettone. Ne rivisita la ricetta donando così una nuova veste al panettone, rendendolo più alto e soffice. Da allora il dolce di Milano ha conquistato il pianeta divenendo non solo icona della pasticceria Milanese ma un simbolo di Natale tutto italiano e apprezzato in tutto il mondo!
IL PANETTONE E LE SUE LEGGENDE
La storia di questo dolce porta con se diverse leggende, per la maggior parte di epoca sforzesca.
Iniziamo dalla più celebre che racconta la storia dell’ormai noto ai più “Pan di Toni”. Siamo nel quattrocento nella Milano degli Sforza; la leggenda narra del cuoco della Famiglia dei signori di Milano che proprio mentre preparava le pietanze per la cena di Natale, bruciò il dolce destinato alla tavola del banchetto natalizio.
Fu grazie alla prontezza di un giovane garzone di nome Toni che si riuscì a recuperare, il ragazzo improvvisò un dolce impastando un panetto di lievito con farina, uova, uvetta, canditi e zucchero. Il risultato fu un dolce buonissimo! Il celebre Pan di Toniche divenne il dolce ufficiale della famiglia da servire ai banchetti.
La seconda leggenda legata al Casato degli Sforza, narra di Ughetto degli Altellani, falconiere del Duca. Il quale pare si fosse innamorato della figlia del fornaio. Così sotto mentite spoglie si fece assumere in bottega come aiutante. Apprese da li a breve, che la famiglia della sua amata aveva problemi economici, così decise di dare il suo aiuto creando un pane dolce da vendere. Il dolce era fatto con l’impasto del pane arricchito da zucchero, burro e uova, uvetta e canditi.
Il dolce ebbe moltissimo successo, tanto che il fornaio risollevò la sua condizione economica al punto da divenire abbiente. Fu così che i due giovani poterono sposarsi con l’approvazione di entrambe le famiglie.
L’ultima leggenda nota, ci allontana dal Ducato Sforzesco e vede come protagonista suor Ughetta, cuoca di un convento che versava in condizioni economiche molto precarie. Decise così di allietare le sue consorelle preparando un dolce da servire durante la cena del Santo Natale. Creò un impasto a base di zucchero, uova, burro, uvetta e canditi.
Il dolce venne distribuito anche agli abitanti ebbe molto successo, al punto che i milanesi erano disposti a pagare per poterlo gustare. Il futuro del convento e delle suorine erano al sicuro.
IL PANETTONE DI S. BIAGIO : tra mito e leggenda!
C’è un’antica usanza milanese legata al panettone. Il giorno di Natale quando si apre il panettone, si tiene da parte una fetta che si può mangiare solo il giorno di S Biagio, il 3 febbraio. La fetta in origine veniva anche benedetta, consumata in questo giorno al mattino a stomaco vuoto per proteggersi dai malanni di stagione, in particolare il mal di gola.
S.Biagio protettore della gola, in vita è stato un medico e Vescovo. Perseguitato e imprigionato dai Romani a causa della sua fede religiosa. Morì decapitato dopo innumerevoli sofferenze.
La chiesa cattolica lo dichiarò Santo grazie a un miracolo fatto quando era ancora in vita. Pare che aiutò un giovane che stava soffocando a causa di una spina di pesce conficcata in gola, Biagio diede al ragazzo un pezzo di pane che passando per la gola rimossa la spina.
La tradizione milanese vede poi un successivo legame con il panettone grazie ad una leggenda che narra di una donna che portò a benedire il panettone di Natale al prete. Questa tardò ad andare a riprendersi il dolce, così il frate di giorno in giorno ne sbocconcellava un pochino e giorno dopo giorno lo finì.
Il 3 febbraio, giorno di S.Biagio la donna si presentò dal frate per ritirare il dolce benedetto. Il frate tentò di spiegare alla donna che il dolce non c’era più; aprendo l’involucro che lo custodiva scopri che il panettone era ricomparso ancora più grande del precedente. Così gridò al miracolo che venne attribuito a S. Biagio.
Da avrebbe origine la tradizione, tutta milanese, di mangiare il panettone benedetto il 3 febbraio nel giorno di S. Biagio.
LA MIA RICETTA LIGHT
Questa ricetta di panettone facile, light a impasto unico nasce proprio dall’esigenza di potersi concedere una coccola di Natale senza rimpianti. Ricetta che garantisce una facile esecuzione anche a chi, come me, non è un campione mondiale di grandi lievitati. Quindi, se è riuscito a me, a voi verrà strepitoso!
Ho alleggerito la ricetta sostituendo la parte grassa e gli zuccheri con ingredienti furbi altrettanto gustosi. Il risultato vi stupirà!
Andiamo a impastare.
Grazie per la visita,
vi aspetto qui con nuove ricette gustosamente light.
Buona tavola e Buon Natale a voi!
Leggi anche Pan Dolce light di Natale
Ingredienti
DOSI 8 – 10 PERSONE
LIEVITINO
- 80 ml Acqua
- 15 g Lievito di Birra Fresco
- 80 g Manitoba
- 1 cucchiaino di miele
PASTA AROMATICA
- Scorza Edibile 2 Arance Bio
- Scorza Edibile 1 limone Bio
- 1 Dattero
- 2 Cucchiaini miele Arancia
- 3 Cucchiaini di pasta di vaniglia Bio
- 3 Cucchiaini di marmellata di arance amare Bio
IMPASTO ( unico )
- Lievitino +
- 300 g Manitoba
- 150 ml Acqua
- 2 Cucchiaini Olio extra vergine Oliva
- 100 g Burro di Mandorla Bio Naturale
- 50 g burro
- 4 tuorli d’uovo
- 5 cucciai Miele
- 4 g sale
- 250 g uva passa
Cosa mi Serve?
Procedimento
PREPARAZIONE LIEVITINO
Come prima cosa preparo il lievitino :
- In una ciotola verso l’acqua con il miele e poi il lievito
- Mescolo fino a far sciogliere tutto
- Aggiungo la farina tutta insieme
- Impasto grossolanamente con la forchetta fino ad ottenere un composto molto morbido
- Copro e metto a lievitare nel forno spento fino a che non triplica di volume
- Ci vorranno 40 minuti circa
- Intanto metto a mollo l’uvetta in una ciotola con acqua
SUGGERIMENTO: Fare un piccolo segno sul contenitore nel punto più alto toccato dal lievitino ancora acerbo, in questo modo capiremo con facilità quando sarà triplicato.
Mentre il lievitino triplica preparo la pasta aromatica
PREPARAZIONE PASTA AROMATICA
- In una piccola ciotola unisco : miele, vaniglia ,marmellata di arance, il dattero tritato e la scorza degli agrumi
- Amalgamo bene , copro con pellicola e ripongo nel frigorifero a riposare fino al momento dell’utilizzo
PREPARAZIONE PASTA GRASSA
- In una ciotola unisco : burro morbido con burro di mandorle e olio evo
- Amalgamo fino ad ottenere una crema morbida
- Rimetto in frigo a compattare per mezza ora
- Tolgo dal frigo 30 minuti prima di utilizzarla
PREPARAZIONE IMPASTO
Appena il lievitino è triplicato di volume posso iniziare ad impastare
- Nella ciotola della planetaria inserisco il lievitino e la farina
- Inizio ad impastare con gancio a bassa velocità
- Nel frattempo sciolgo il miele nell’acqua
- Unisco metà acqua all’impasto e proseguo ad impastare
- Appena l’impasto si attacca al gancio aggiungo il resto dell’acqua e miele
- Continuo ad impastare fino a che non si assorbe l’acqua
Ora aumento leggermente la velocità della planetaria (MEDIA)
Tra un passaggio e l’altro dovrà passare qualche minuto, se necessario fermarsi ogni tanto per far raffreddare l’impasto e per staccare la massa dalla base della ciotola e dal gancio per poi riprendere ad impastare
- Inserisco i tuorli uno alla volta. Appena il precedente viene assorbito aggiungo il seguente
- Ora inserisco la pasta grassa un cucchiaino alla volta e come per le uova, attendo che sia assorba totalmente prima di aggiungere la dose seguente
- Aggiungo il sale
- Proseguo aggiungendo la pasta aromatica
- In fine aggiungo anche l’uvetta strizzata dall’acqua di ammollo e tamponata con carta da cucina
- Lascio girare ancora il gancio quanto basta per far integrare l’uvetta all’impasto
PIEGHE
Ora è giunto il momento delle pieghe sono molto importanti per dare forza all’impasto. Prima di passare a questa fase la massa deve essersi ben incordata ossia deve aver formato un buona massa glutinica di sostegno. Me ne accorgo quando l’impasto resta ben aderente al gancio e ha un aspetto elastico.
- Ungere il piano di lavoro con un fiocchetto di burro per evitare che la lavorazione si attacchi al piano
- Trasferire l’impasto sul piano di lavoro unto
- Inizio a fare delle pieghe a U ossia tenendolo sui lati con le mani lo sollevo ripiegandolo su se stesso e girando le mani in senso orario
- Ripeto questa operazione per circa 10 volte con un piccolo intervallo di 1 minuto dopo la quinta piega
- Metto l’impasto a riposare in una ciotola leggermente unta , copro con pellicola e attendo che triplichi
PRIMO RIPOSO
Per il nostro impasto è tempo di riposo al caldo in un luogo asciutto, il forno spento è l’ideale. Ci vorranno dalle 4 3- 4 ore o forse di più dipende dalla temperatura di casa vostra e da quanto nervo siete riusciti a dare all’impasto.
Armatevi di pazienza e fiducia. Lasciatelo lievitare senza fretta ci metterà il tempo necessario
- Trascorso il tempo della lievitazione metto delicatamente l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato
- Piego la massa in 4 ripiegandolo su se stesso un lato dopo l’altro come piegare un asciugamano
- Formo una palla roteandolo su se stesso tenendolo aderente al piano da lavoro applicando una leggera pressione Pirlatura
SECONDO RIPOSO E COTTURA
- Ripongo l’impasto nel pirottino di cottura e lo copro con pellicola
- Lascio lievitare qualche ora fino a che la massa aumenterà di volume, deve raggiungere quasi il bordo dello stampo al di sotto di un dito
- A lievitazione avvenuta tolgo la pellicola e pratico un leggero taglio a croce sulla superfice del panettone facendo molta attenzione a non smontarlo
- Nel taglio inserisco un fiocco di burro
- Inforno a 170° statico preriscaldato per 50 minuti su griglia posizionata nella parte bassa
- Dopo 20 minuti copro il panettone con carta argentata per non farlo scurire troppo
- Trascorso il tempo di cottura faccio la prova dello stecchino se mi accorgo che è umido all’interno continuo a cuocere per altri 5 minuti
- Una volta cotto lo sforno e lo infilzo con dei ferri da pasticceria oppure per lavorare a maglia
- Lascio raffreddare appeso a testa in giù in una pentola alta fino al giorno dopo
Il panettone si conserva in sacchetti alimentari, consigliabile dare una spruzzata di ALCOL ALIMENTARE all’interno del sacchetto per prevenire la formazione di sgradevoli muffe
Finalmente posso assaggiare il mio panettone fatto in casa Super buono e Super Light!
Buon Panettone e Buon Natale a tutti !
Consigli
Anche se questa è una ricetta “veloce” non abbiate fretta. Rispettare i tempi di lievitazione e di impasto è importante per evitare di compromettere la riuscita della ricetta.
Se Impastate ad alta velocità ad esempio rischiate di strappare l’impasto che non lieviterà, oppure se inserite gli ingredienti alla rinfusa la massa non riuscirà a formare il glutine correttamente
I grandi lievitati sono un po’ complessi, vanno trattati con delicatezza come trattare un bimbo da accudire con amore
Buon Natale!